tutti al centro – due domande

tutti al centro – due domande


Tutti al centro: questa la parola d’ordine sabato al raduno di Montezemolo & Riccardi, per quelli di “verso la terza Repubblica”.

Due domande:

1. che vogliono fare?

2. che ne è dei cattolici?

Risposte:

1. Dicono di volere un Monti bis. Ma che significa? Non si sa. Vogliono una patrimoniale? Non si sa. Perché la patrimoniale può essere per i molto ricchi – per esempio per quelli con patrimoni di qualche milione di euro – o per semplici benestanti – per esempio con stipendi medi. D’altra parte, cos’è l’IMU, se non la patrimoniale per tutti? E sul lavoro, che significa il Monti-bis? Contratti più flessibili, cambiando la riforma Fornero, oppure continuare sulla stessa strada? E su scuola e università, che dire, si continua sulla strada del peggior ministro dell’istruzione nella storia della Repubblica, cioè il pasticcione Profumo? E sul welfare, che significa il Monti -bis: ripristinare i fondi tagliati, oppure farne di nuovi, o che altro ancora? Insomma, il dubbio – forte, molto forte, fortissimo, direi – è che dicano Monti - bis semplicemente perché nessuno di loro si vuole candidare – mai vista una lista piena di tanti bei nomi tutti fuori lista, da Montezemolo a Bonanni, passando per Riccardi – e invece il capo ce l’hanno già, e sarebbe Bersani.

2. Quelli di Montezemolo & Riccardi hanno detto esplicitamente – tramite Andrea Romano, intellettuale di Italia Futura - che i valori non negoziabili non stanno nel loro manifesto, volutamente, perché così è più condiviso e inclusivo. In altre parole: se li sono già venduti. Ma d’altra parte, scusate, che ci potevamo aspettare? Qualcuno hai mai letto mezza riga di dichiarazione di Montezemolo in difesa della vita e della famiglia (la sola idea fa scompisciare dal ridere)? E qualcuno ha mai avvistato Bonanni combattere, che so, per difendere la legge 40? E qualcuno mi sa citare due parole, diconsi due, di Andrea Riccardi, per esempio, per appoggiare in parlamento la discussione sulla legge sul fine vita? Qualcuno ricorda mai il ministro cattolico Riccardi fare alcunché di politico attorno ai valori non negoziabili, magari anche solo quest’anno? Qualcuno l’ha sentito mai anche solo nominare qualche sentenza contro la legge 40 per commentarla? Qualcuno l’ha mai sorpreso dire, magari sottovoce, piano piano piano, all’orecchio di Bonanni, che la diagnosi preimpianto è eugenetica? Anche solo in difesa degli embrioni extracomunitari? Chi l’ha sentito? Quello che vediamo è l’incredibile fatto per cui un fondatore di un movimento cattolico è diventato ministro della Repubblica, e non si capisce perchè nessuno abbia mosso ciglio. O forse si capisce: pende a sinistra, non dà fastidio, è per i poveri e contro la fame nel mondo, è per la pace, viva il bene abbasso il male (mentre gli altri, cattivoni, evidentemente sono contro i poveri, a favore della fame nel mondo e della guerra, viva il male abbasso il bene). Insomma, fa comodo così. Quali sarebbero allora i cattolici, nel raggruppamento di Montezemolo& Riccardi? (P.S. oggi a Perugia Riccardi, come ministro, e l’Università per Stranieri di Perugia hanno invitato la Carfagna a parlare di immigrazione a una giornata di studi. So bene che il Rettore della Stranieri, Stefania Giannini, era sul palco, sabato scorso, accanto a Riccardi&Montezemolo, e che per questo stasera sarà su Porta a Porta, e che il prorettore della Stranieri è Marco Impagliazzo, guarda caso Presidente della Comunità di Sant’Egidio, insomma, sappiamo bene e abbiamo digerito tutto questo. Ma che adesso Sant’Egidio e l’Università per Stranieri accreditino la Carfagna come esperta di immigrazione….mi sono persa qualcosa?)

3. Ironia a parte: i valori non negoziabili non sono estranei alla politica. Altrimenti, spiegatemi perché le unioni gay sono il cavallo di battaglia di tutti i governi di sinistra – da Obama a Hollande passando per i cinque delle primarie del PD – nel bel mezzo della crisi economica. Perché, parliamoci chiaro, non si tratta di appiccicare quattro slogan ideologici ai programmi di “politica vera”: sono in gioco questioni decisive – il nascere, lo sposarsi, il fare figli e il morire – che hanno un chiaro riverbero anche su come si concepisce il lavoro, lo studio, la salute, fare impresa, etc. Sono questioni che determinano pesantemente la società in cui viviamo, che disegnano il mondo in cui stiamo vivendo, direttamente e indirettamente. Sono il cuore della politica, la base su cui costruire tutto il resto. Per questo è di fondamentale importanza occuparsene, in modo prioritario.