lettera al Foglio sui funerali di Dalla

lettera al Foglio sui funerali di Dalla


 

Il Foglio 6.3.2012

Al direttore
a quella degli atei devoti possiamo aggiungere adesso la categoria opposta dei puritani non credenti. Solo così si spiega l’uscita infelice di Lucia Annunziata su Lucio Dalla: “Ti seppelliscono con un rito cattolico e ti concedono i funerali se non dici di essere gay”.
Solo un puritano che non conosce – o non vuole conoscere – la chiesa può parlare così.

Secondo l’Annunziata forse la chiesa vieta i funerali religiosi a chi ha tendenze omosessuali?

O magari ai peccatori in generale? Se così fosse, semplicemente, non si  celebrerebbero mai funerali. Ma c’è altro. Lucio Dalla era un credente. Andava a messa, non nascondeva la sua fede. La predica al suo funerale l’ha fatta il suo confessore. E quindi, evidentemente, avendo un confessore, si riteneva un peccatore, come generalmente pensano i cattolici praticanti che accedono ai sacramenti. Lucio Dalla non ha mai messo in pubblico le sue esperienze affettive. Perché avrebbe dovuto farlo?

E se non l’ha fatto lui, perché adesso viene fuori a farlo l’Annunziata? Che ne sa Lucia Annunziata della coscienza di Lucio Dalla?

Che ne sa di come ha vissuto la sua affettività e la sua fede? E se ha vissuto rapporti omosessuali, è cosa che riguardava lui e il suo confessore, e nessuno può sapere come vivesse questa sua condizione, perché nella chiesa cattolica la confessione è personale e privata e la sua segretezza è inviolabile. Altro che clima omofobico, quindi, come maldestramente ha detto ieri Lucia Annunziata. Esattamente il contrario, come il funerale di ieri ha testimoniato. La verità è che della chiesa e della dottrina cattolica in generale tanta gente non sa assolutamente niente, ma si ostina a volerne parlare, e a giudicare come si fa di una partita di pallone, al bar dello sport.

Assuntina Morresi